Aprono banchetti per la correttezza delle informazioni sul progetto di riconversione.
Vogliamo informare i cittadini nelle piazze perché il lavoro e la salute sono facce della stessa medaglia.
Dopo Porto Viro, Porto Tolle, Taglio di Po e sabato a Adria , oggi abbiamo incontrato al mercato chi non conosce ancora il progetto, o sa poco e vuole saperne di più su una scelta che significa occupazione e tutela dell’ambiente.
Noi crediamo fermamente nel lavoro che protegge la salute.
Noi crediamo fermamente nel lavoro che protegge la salute.
Dietro ognuno di noi c'è un viso, una famiglia, un gruppo di amici.
Così è per ogni persona che incontreremo e che abbiamo già incontrato durante la raccolta delle oltre 11mila firme, che ha fatto ripartire subito l'iter di riconversione della centrale: vogliamo guardarci in faccia e dire che non siamo così irresponsabili da esporci a rischi.
Diciamo "Sì al lavoro, sì alla centrale" perché la riconversione a carbone pulito è associata a un forte impegno nelle tecnologie, le migliori disponibili.
Quelli che dicono "No", invece, raccontano che alcuni beneficeranno della riconversione mentre altri soffriranno le conseguenze.
Hanno iniziato a distribuire volantini che raccontano bufale sul progetto. Vogliono allarmare la gente con le bugie e cifre scorrette.
Per questo ritorniamo nelle piazze adesso, per dare le notizie necessarie a difendersi dalle cattive informazioni.
Se è vero che l'uomo ha prodotto il riscaldamento globale, solo l’uomo può trovare la soluzione, che è nelle nuove tecnologie. Da qui arrivano le risposte vere, costruite sulla base di dati oggettivi come l'80% di emissioni in meno rispetto alla centrale a olio combustibile, e come le cifre dell'investimento Enel: oltre 2,5 miliardi, 900 posti di lavoro stabili e punte di 3.500 lavoratori nei 5 anni di cantiere.
Comitato Lavoratori centrale di Porto Tolle
Se è vero che l'uomo ha prodotto il riscaldamento globale, solo l’uomo può trovare la soluzione, che è nelle nuove tecnologie. Da qui arrivano le risposte vere, costruite sulla base di dati oggettivi come l'80% di emissioni in meno rispetto alla centrale a olio combustibile, e come le cifre dell'investimento Enel: oltre 2,5 miliardi, 900 posti di lavoro stabili e punte di 3.500 lavoratori nei 5 anni di cantiere.
Comitato Lavoratori centrale di Porto Tolle
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