I rappresentanti delle Rsu della Centrale Enel di Porto Tolle, Gabriele Feggi e Dalmazio Passarella, hanno consegnato oggi al presidente della 2. Commissione consiliare della Regione Veneto, Andrea Bassi, le firme della petizione "Sostieni il lavoro in Polesine", che chiede la riconversione a carbone "pulito"
della Centrale Enel di Porto Tolle. Le adesioni dal 28 maggio al 26 giugno sono 10.408. Sono state raccolte con i banchetti organizzati ai mercati, nei paesi e alle sagre, dal Comitato lavoratori della centrale in collaborazione con i sindacati Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil, nonche' via e-mail e tramite i social network che sono stati attivati. La petizione adesso e' nelle mani del presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato, e di tutti i gruppi consiliari, che da domani saranno impegnati a esaminare la proposta di modifica dell'articolo 30 della legge istitutiva del Parco del Delta del Po.
La proposta di legge consente la conversione a carbone o altro combustibile solido di impianti gia' esistenti nell’ambito del territorio dei comuni interessati dal Parco, a condizione di assicurare l'abbattimento delle emissioni di almeno il 50 per cento rispetto ai limiti previsti dal decreto legislativo 152/2006, contenente le norme in materia ambientale per i grandi impianti di combustione. "Speriamo che il lavoro dei consiglieri regionali sia attento e veloce, perche' l'iter necessario all'apertura del cantiere di riconversione possa concludersi in breve tempo", affermano i delegati delle Rsu Gabriele Feggi e Dalmazio Passarella, che oggi hanno rappresentato i lavoratori della Centrale Enel.
"I si' alla riconversione a carbone manifestati da oltre 10.000 persone ai banchetti e via e-mail – spiega Passarella – testimoniano che questo progetto e' fortemente voluto e atteso dal territorio polesano.
Speriamo che questo sostegno dia un contributo decisivo al progetto, che oggi e' sospeso insieme al nostro futuro". "Proprio oggi – continuano Feggi e Passarella – e' stato ufficializzato il collocamento di circa 80 lavoratori di Porto Tolle in altre strutture: Genova, Civitavecchia, Brindisi, Fusina e Marghera".
Aspettando la riconversione, l'organico della Centrale di Polesine Camerini si e' ridotto negli anni a "49 turnisti, 65 manutentori e, contando gli amministrativi, complessivamente a 150 persone". "Nel 1995, quand'ero stato assunto e la centrale funzionava a pieno carico – ricorda Passarella – l'organico Enel contava 420 occupati". "Siamo preoccupati – concludono i rappresentanti delle Rsu – anche per l'indotto, che si e' ridotto da circa 250 occupati a dare lavoro soltanto a 30 persone, con un possibile ulteriore taglio dei posti se il cantiere non aprira' presto, perche' i contratti sono in scadenza". “La riconversione – ricordano Feggi e Passarella – impiegherebbe in cantiere fino a 3.500 persone e, con la nuova centrale a carbone in esercizio ci sarebbero 1.000 posti di lavoro permanenti, tra diretti e indotto”.
Cerca nel blog
martedì 28 giugno 2011
lunedì 27 giugno 2011
LAVORATORI CONSEGNANO DOMANI IN COMMISSIONE REGIONALE 10.400 FIRME PER RICONVERSIONE CARBONE "PULITO"
La petizione dei lavoratori della centrale Enel di Porto Tolle per la riconversione a carbone "pulito" ha superato le 10.400 firme e domani saranno consegnate dalle Rsu della centrale alla commissione Urbanistica del Consiglio regionale. A partire dalle 10, la Commissione ha indetto le consultazioni sul disegno di legge della Giunta veneta che propone di modificare l'articolo 30 della legge istitutiva del Parco del Delta del Po. Il disegno di legge consente la conversione a carbone o altro combustibile solido di impianti gia' esistenti, a condizione di assicurare l'abbattimento delle emissioni di almeno il 50 per cento rispetto ai limiti previsti dal decreto legislativo 152/2006, contenente le norme in materia ambientale per i grandi impianti di combustione. A rappresentare i lavoratori saranno le Rsu, che insieme alle organizzazioni sindacali hanno collaborato all'iniziativa svolta dal Comitato Lavoratori della centrale Enel. "Le firme consegnate - si legge nella lettera che accompagnera' i moduli, sottoscritti da 10.408 persone - sono state raccolte a partire da sabato 28 maggio, data della manifestazione “Centrale Aperta”, fino a domenica 26 giugno, da parte dei lavoratori della centrale e dei sindacati Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil, nonche' via e-mail e tramite i social network che sono stati attivati". "La presenza capillare nei paesi, ai mercati, alle sagre dei nostri banchetti per la raccolta firme - continua la lettera - ci ha consentito di raggiungere in pochi giorni un numero elevatissimo di firme. Le persone che si sono recate ai nostri gazebo ci hanno manifestato sostegno spontaneo, stima e grande collaborazione, a testimonianza che il progetto di riconversione e' fortemente voluto e atteso dal territorio polesano".
La petizione "Sostieni il lavoro in Polesine" ha raggiunto le piazze di Ariano Polesine, Loreo, Rovigo, Adria, Porto Viro, Porto Tolle, Taglio di Po, Corbola, Papozze, Rosolina, Oca Marina, Ca' Zuliani, Ca'
Cappello e Scardovari. “Vogliamo ringraziare ogni persona che con la sua firma ha contribuito a raggiungere questo traguardo. Con tanta gente al nostro fianco, speriamo che si avvicini l’apertura del cantiere”, commenta Dalmazio Passarella, componente del direttivo regionale della Filctem-Cgil e delle Rsu della centrale di Porto Tolle.
martedì 21 giugno 2011
Modifica della legge che blocca la riconversione a carbone della Centrale di Porto Tolle
Apprendiamo da un comunicato stampa che la giunta della Regione Veneto ha trasmesso al Consiglio regionale una proposta di modifica della legge che blocca la riconversione a carbone della Centrale di Porto Tolle. Questa iniziativa riaccende uno dei motori dell’economia nazionale e la speranza di migliaia di lavoratori, dipendenti Enel e delle imprese nell'indotto. Il nostro futuro e' stato sospeso dopo lo stop che il Consiglio di Stato aveva motivato cosi': “Finche' la Regione Veneto non riterra' di modificare la legislazione di sua competenza, deve essere applicata la legge regionale tuttora vigente secondo cui nella zona di Porto Tolle possono essere costruite esclusivamente centrali alimentate da gas naturale o da fonte alternativa di pari o minore impatto ambientale”.
Per la legge del Parco si amministra l'ambiente con il confronto tra i combustibili, ma un confronto così, senza indicare la tecnologia adottata, non ha tecnicamente nessun senso. Oggi i riferimenti tecnici, rispetto alla legge del Parco approvata nel 1997, sono le limitazioni imposte sulle emissioni dall'Unione Europea, previste dalla normativa EU 2001/80/CE e in vigore in Italia dal 1. gennaio 2008, secondo valori che la riconversione a carbone "pulito" rispetta con emissioni ridotte alla metà dei limiti. Siamo quindi fiduciosi, perche' nel mese che e' seguito allo stop del Consiglio di Stato sono stati al nostro fianco la giunta regionale, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, le oltre 8mila persone che hanno firmato la petizione per la riconversione svolta in collaborazione con le organizzazioni sindacali, e perche' abbiamo ottenuto l'impegno dei ministri Paolo Romani e Stefania Prestigiacomo di portare avanti le operazioni di conversione della centrale. Con l'impegno di tutti, e dopo i quasi 150mila posti di lavoro che il Veneto ha perso con la crisi economica, adesso e' il momento di cambiare pagina.
Per la legge del Parco si amministra l'ambiente con il confronto tra i combustibili, ma un confronto così, senza indicare la tecnologia adottata, non ha tecnicamente nessun senso. Oggi i riferimenti tecnici, rispetto alla legge del Parco approvata nel 1997, sono le limitazioni imposte sulle emissioni dall'Unione Europea, previste dalla normativa EU 2001/80/CE e in vigore in Italia dal 1. gennaio 2008, secondo valori che la riconversione a carbone "pulito" rispetta con emissioni ridotte alla metà dei limiti. Siamo quindi fiduciosi, perche' nel mese che e' seguito allo stop del Consiglio di Stato sono stati al nostro fianco la giunta regionale, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, le oltre 8mila persone che hanno firmato la petizione per la riconversione svolta in collaborazione con le organizzazioni sindacali, e perche' abbiamo ottenuto l'impegno dei ministri Paolo Romani e Stefania Prestigiacomo di portare avanti le operazioni di conversione della centrale. Con l'impegno di tutti, e dopo i quasi 150mila posti di lavoro che il Veneto ha perso con la crisi economica, adesso e' il momento di cambiare pagina.
lunedì 20 giugno 2011
FIRME A QUOTA 8.056
La petizione "Sostieni il lavoro in Polesine" ha superato quota 8.000. Intanto si lavora alle prossime manifestazioni. Due convegni "per parlare con il territorio" sono stati previsti dalla Cgil il prossimo 4 luglio e il secondo, il 7 luglio a Porto Tolle, dalla Cisl.
La petizione per la riconversione a carbone "pulito", che il Comitato Lavoratori della centrale Enel di Porto Tolle ha iniziato il 28 maggio in collaborazione con i sindacati Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil, ha aggiunto 484 firme venerdì sera alla Festa di San Luigi Gonzaga di Oca Marina e sabato al mercato di Adria.
Cosi', dopo 15 giorni di banchetti, e contando le adesioni spedite all'indirizzo e-mail comitato.azione.lavoratori@gmail.com, il risultato è 8.056 sottoscrizioni.
La crisi morde in provincia di Rovigo: "Per trovare lavoro bisogna andare lontano. Aspettando la riconversione, anche 100 dipendenti Enel in organico a Porto Tolle devono lavorare in trasferta nelle centrali a carbone di Brindisi, Genova, Civitavecchia e Fusina", ricorda Passarella. Che aggiunge: "Piu' passa il tempo e piu' si allontana l'investimento previsto e la possibilità di un lavoro. Il 7 giugno siamo stati ricevuti dal presidente Luca Zaia a Palazzo Balbi. Un nuovo invito era per il martedi' successivo, al tavolo tecnico dove i tecnici stanno lavorando su tutte le ipotesi legali dopo la sentenza del Consiglio di Stato. Ma l'incontro e' stato rimandato". "Sembra - continua Passarella - che la richiesta di revocazione della sentenza serve ad avere il tempo di trovare la soluzione giusta Bisogna fare anche altre cose pero': ad esempio, fare pressione sul governo perche' sia attivo sulla riconversione, oppure modificare l'art. 30 della legge del Parco del Delta". "Stiamo pensando, allora - annuncia Passarella - di andare in Consiglio regionale per incontrare i capigruppo dei vari partiti". L'occasione potrebbe essere la seduta del Consiglio in calendario per la fine di giugno, a Palazzo Ferro Fini.
La petizione per la riconversione a carbone "pulito", che il Comitato Lavoratori della centrale Enel di Porto Tolle ha iniziato il 28 maggio in collaborazione con i sindacati Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil, ha aggiunto 484 firme venerdì sera alla Festa di San Luigi Gonzaga di Oca Marina e sabato al mercato di Adria.
Cosi', dopo 15 giorni di banchetti, e contando le adesioni spedite all'indirizzo e-mail comitato.azione.lavoratori@gmail.com, il risultato è 8.056 sottoscrizioni.
La crisi morde in provincia di Rovigo: "Per trovare lavoro bisogna andare lontano. Aspettando la riconversione, anche 100 dipendenti Enel in organico a Porto Tolle devono lavorare in trasferta nelle centrali a carbone di Brindisi, Genova, Civitavecchia e Fusina", ricorda Passarella. Che aggiunge: "Piu' passa il tempo e piu' si allontana l'investimento previsto e la possibilità di un lavoro. Il 7 giugno siamo stati ricevuti dal presidente Luca Zaia a Palazzo Balbi. Un nuovo invito era per il martedi' successivo, al tavolo tecnico dove i tecnici stanno lavorando su tutte le ipotesi legali dopo la sentenza del Consiglio di Stato. Ma l'incontro e' stato rimandato". "Sembra - continua Passarella - che la richiesta di revocazione della sentenza serve ad avere il tempo di trovare la soluzione giusta Bisogna fare anche altre cose pero': ad esempio, fare pressione sul governo perche' sia attivo sulla riconversione, oppure modificare l'art. 30 della legge del Parco del Delta". "Stiamo pensando, allora - annuncia Passarella - di andare in Consiglio regionale per incontrare i capigruppo dei vari partiti". L'occasione potrebbe essere la seduta del Consiglio in calendario per la fine di giugno, a Palazzo Ferro Fini.
venerdì 17 giugno 2011
SUPERATA QUOTA 7.000 FIRME PER RICONVERSIONE A CARBONE Secondo i giovani "Bisogna dare una svolta a questa crisi"
Al mercato di Ca' Tiepolo, circa 220 persone (217) hanno firmato la petizione del Comitato Lavoratori per la riconversione a carbone "pulito" della centrale Enel. Le sottoscrizioni hanno superato, cosi', quota 7.000 (7.004) sommando i messaggi all'indirizzo e-mail comitato.azione.lavoratori@gmail.com. Ai banchetti della petizione "Sostieni il lavoro in Polesine", partita il 28 maggio scorso, arrivano famiglie preoccupate per il futuro, giovani che non trovano lavoro e quelli che la crisi, senza poter far niente, la vivono guardando le difficolta' dei figli. Gli annunci al megafono della raccolta firme hanno fatto uscire la gente da casa per sottoscrivere la petizione. Raccontano Giampaolo Crozzoletto e Claudio Zanirato del Comitato Lavoratori: "Hanno firmato anche due ragazzi di 24 anni, che stavano in divano a guardare la tv e hanno sentito il megafono. "Qui c'è da dare una svolta, io sono fermo a casa da mesi senza lavoro - ha detto uno di loro -, e così non si può andare avanti". Non vogliamo rassegnarci - continuano Crozzoletto e Zanirato -. Non ci sono solo i 2,5 miliardi che Enel investirebbe per la riconversione. C'e' anche l'investimento di 1 miliardo di euro per un impianto di cattura delle emissioni di anidride carbonica. Sarebbe il primo su scala industriale. Qui c'e' un'azienda pronta a investire, mentre in tanti altri Paesi - ricordano - questa strada l'hanno gia'
presa gli investimenti pubblici, con oltre 35 miliardi di dollari".
presa gli investimenti pubblici, con oltre 35 miliardi di dollari".
lunedì 13 giugno 2011
LAVORATORI CENTRALE ENEL PORTO TOLLE - "GOVERNO E REGIONE VENETO UNISCANO LE FORZE PER RICONVERSIONE"
Per aprire il cantiere di riconversione della centrale di Porto Tolle c'è solo un sistema: unire lavoratori, sindacati, politica, associazioni economiche e istituzioni per riprenderci il futuro che aspettiamo da 10 anni. Dopo tutto questo tempo siamo ancora lavoratori dal futuro sospeso, ma possiamo contare sul sostegno di Luca Zaia, arrivato quand'era ministro dell'Agricoltura e oggi che è il governatore del Veneto, quanto sull'aiuto del sottosegretario al Welfare, l'On. Luca Bellotti, sostenitore della prima ora della riconversione a carbone pulito.
Regione e Governo ce la possono fare a sciogliere il nodo che ha stretto la sentenza del Consiglio di Stato. Insieme abbiamo la necessità di condividere un percorso che sia solido e comune, per trovare la soluzione che porti Enel a realizzare nel più breve tempo possibile questo investimento: come è stato confermato ieri sera dal responsabile dei Grandi progetti infrastrutturali, Giuseppe Luzzio, nella riunione straordinaria del Consiglio comunale di Porto Tolle.
Insieme, di questo 2011 potremo dimenticare lo stop del Consiglio di Stato, i record negativi di cassaintegrazione e le chiusure in serie di piccole, medie e grandi aziende. Altrimenti, resteremo senza lavoro, e uniti per rabbia.
Maurizio Ferro, portavoce del Comitato Lavoratori della centrale Enel di Porto Tolle
Regione e Governo ce la possono fare a sciogliere il nodo che ha stretto la sentenza del Consiglio di Stato. Insieme abbiamo la necessità di condividere un percorso che sia solido e comune, per trovare la soluzione che porti Enel a realizzare nel più breve tempo possibile questo investimento: come è stato confermato ieri sera dal responsabile dei Grandi progetti infrastrutturali, Giuseppe Luzzio, nella riunione straordinaria del Consiglio comunale di Porto Tolle.
Insieme, di questo 2011 potremo dimenticare lo stop del Consiglio di Stato, i record negativi di cassaintegrazione e le chiusure in serie di piccole, medie e grandi aziende. Altrimenti, resteremo senza lavoro, e uniti per rabbia.
Maurizio Ferro, portavoce del Comitato Lavoratori della centrale Enel di Porto Tolle
D ADRIA RACCOLTE IN UN'ORA 200 FIRME PER RICONVERSIONE A CARBONE
Ai lavoratori Enel di Porto Tolle e' bastata un'ora ad Adria, al mercato in Corso Garibaldi, per raccogliere circa 200 firme con la petizione "Sostieni il lavoro in Polesine". L'iniziativa del Comitato Lavoratori, in collaborazione con i sindacati Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil, ha raggiunto quota 6.483 adesioni dal 28 maggio, data di partenza, contando anche i messaggi spediti all'indirizzo e-mail: comitato.azione.lavoratori@gmail.com.
Per le oltre 450 adesioni complessivamente sommate si e' attivato anche il consigliere comunale di Porto Tolle, e componente del Consiglio dell'Ente Parco Delta del Po, Achille Fecchio, che aveva dato la sua disponibilita' sabato sera nella seduta straordinaria del consiglio comunale di Porto Tolle, dedicata alla riconversione della centrale.
"Le persone che incontriamo ai banchetti e per strada ci dicono di andare avanti, di fare cosi' per lo sviluppo del Polesine - racconta Andrea Mancin del Comitato Lavoratori -. La nostra situazione ci fa incontrare tante realta'. I 50enni che restano senza lavoro, gli immigrati che sono arrivati dalla Romania, dalla Moldavia, che vivono da anni in Italia e vorrebbero un lavoro stabile."
Per le oltre 450 adesioni complessivamente sommate si e' attivato anche il consigliere comunale di Porto Tolle, e componente del Consiglio dell'Ente Parco Delta del Po, Achille Fecchio, che aveva dato la sua disponibilita' sabato sera nella seduta straordinaria del consiglio comunale di Porto Tolle, dedicata alla riconversione della centrale.
"Le persone che incontriamo ai banchetti e per strada ci dicono di andare avanti, di fare cosi' per lo sviluppo del Polesine - racconta Andrea Mancin del Comitato Lavoratori -. La nostra situazione ci fa incontrare tante realta'. I 50enni che restano senza lavoro, gli immigrati che sono arrivati dalla Romania, dalla Moldavia, che vivono da anni in Italia e vorrebbero un lavoro stabile."
giovedì 9 giugno 2011
SOLIDARIETA' AI LAVORATORI ANCHE DA 62 CORRIDORI DEL GRUPPO CICLISTICO DI PORTO TOLLE
"Continuiamo. Bisogna andare avanti per salvare il lavoro". I banchetti della petizione "Sostieni il lavoro in Polesine" sono stati oggi a Corbola, Papozze e a Porto Tolle. Ai mercati rionali sono state raccolte 412 firme, e insieme alle adesioni all'indirizzo e-mail del Comitato, comitato.azione.lavoratori@gmail.com, e' stata raggiunta quota 5.700.
A Porto Tolle e' arrivata ai lavoratori anche la solidarietà del gruppo ciclistico, che ha fatto tappa al banchetto di raccolta firme con una piccola delegazione in bici, tuta e caschetto. Alle adesioni di oggi si aggiungeranno quelle di tutti i 62 corridori del gruppo, attivo nei vari campionati provinciali, sia di tipo cicloturistico che amatoriale.
Domani ad Agrigento una delegazione di lavoratori della Centrale Enel di Porto Tolle partecipera' alla manifestazione organizzata dai sindacati Flaei, Uilcem e Filctem: "Siamo nella stessa situazione - spiegano -. Anche il progetto del rigassificatore di Porto Empedocle e' bloccato da un ricorso. Se pensiamo che il diritto di lavorare dovrebbe essere indiscutibile, e vista la fame di lavoro che c'e' in giro, sarebbe grottesco che il Consiglio di Stato, a nemmeno un mese di distanza dallo stop a Porto Tolle, fermasse anche questo rigassificatore".
A Porto Tolle e' arrivata ai lavoratori anche la solidarietà del gruppo ciclistico, che ha fatto tappa al banchetto di raccolta firme con una piccola delegazione in bici, tuta e caschetto. Alle adesioni di oggi si aggiungeranno quelle di tutti i 62 corridori del gruppo, attivo nei vari campionati provinciali, sia di tipo cicloturistico che amatoriale.
Domani ad Agrigento una delegazione di lavoratori della Centrale Enel di Porto Tolle partecipera' alla manifestazione organizzata dai sindacati Flaei, Uilcem e Filctem: "Siamo nella stessa situazione - spiegano -. Anche il progetto del rigassificatore di Porto Empedocle e' bloccato da un ricorso. Se pensiamo che il diritto di lavorare dovrebbe essere indiscutibile, e vista la fame di lavoro che c'e' in giro, sarebbe grottesco che il Consiglio di Stato, a nemmeno un mese di distanza dallo stop a Porto Tolle, fermasse anche questo rigassificatore".
La fase di recupero dopo la crisi economica in Italia ha «frenato» dopo il primo semestre 2010.
Riportiamo questa notizia sui livelli di crescita italiana, che ci tocca da vicino.
«La produzione industriale italiana è quasi ferma ai livelli dell'estate 2010», con un +0,1% di crescita media mensile da luglio 2010 a marzo 2011, «e dista dal massimo precrisi (-26,1%) ancora molto, -17,5%». Lo rileva il rapporto sugli scenari industriali del Centro Studi di Confindustria che sottolinea: «Il Paese rimane ad alta vocazione industriale ma spicca per la flessione dell'attività registrata nell'ultimo triennio (-17% cumulato), doppia o tripla di quelle delle maggiori concorrenti (peggio ha fatto solo la Spagna)».
I nostri imprenditori «devono essere tre volte più bravi degli altri» per sopravvivere «in un contesto competitivo così carente», è il commento del direttore del centro studi, Luca Paolazzi.
«La produzione industriale italiana è quasi ferma ai livelli dell'estate 2010», con un +0,1% di crescita media mensile da luglio 2010 a marzo 2011, «e dista dal massimo precrisi (-26,1%) ancora molto, -17,5%». Lo rileva il rapporto sugli scenari industriali del Centro Studi di Confindustria che sottolinea: «Il Paese rimane ad alta vocazione industriale ma spicca per la flessione dell'attività registrata nell'ultimo triennio (-17% cumulato), doppia o tripla di quelle delle maggiori concorrenti (peggio ha fatto solo la Spagna)».
I nostri imprenditori «devono essere tre volte più bravi degli altri» per sopravvivere «in un contesto competitivo così carente», è il commento del direttore del centro studi, Luca Paolazzi.
mercoledì 8 giugno 2011
PETIZIONE LAVOTATORI ENEL PORTO TOLLE - SUPERATE 5.200 FIRME PER RICONVERSIONE CARBONE
Ha superato quota 5.200 firme la petizione "Sostieni il lavoro in Polesine", organizzata dal Comitato Lavoratori della Centrale Enel di Porto Tolle, in collaborazione con le organizzazioni sindacali Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil. A Porto Viro, al mercato del mercoledì, le adesioni sono state 272, arrivate soprattutto da giovani, italiani e stranieri (in particolare, russi e moldavi). Quota 5.200 e’ stata superata grazie alle sottoscrizioni arrivate all'indirizzo e-mail del Comitato, comitato.azione.lavoratori@gmail.com.
La "dura" vita dei giovani precari o disoccupati è al centro delle preoccupazioni degli anziani che firmano.
La "dura" vita dei giovani precari o disoccupati è al centro delle preoccupazioni degli anziani che firmano.
"Si fermano a parlare con noi, dicono che non vogliono che il futuro dei figli sia lontano da casa - racconta Roberto Sivieri, uno dei lavoratori attivi nella raccolta firme -. "Mio figlio è a casa senza lavoro, e io ho solo la pensione minima", ci diceva oggi una signora anziana. Le sue parole sono le stesse di tante persone - continua Sivieri -. Senza investimenti come la riconversione, nelle zone dove i giovani non trovano lavoro e sono costretti ad andarsene, il ricambio generazionale e' un problema reale".
PETIZIONE LAVORATORI CENTRALE ENEL PORTO TOLLE - SUPERATA QUOTA 4.800 FIRME
PORTO TOLLE, 7 giugno - Ha superato oggi quota 4.800 firme la petizione "Sostieni il lavoro in Polesine", organizzata dal Comitato Lavoratori in collaborazione con Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil. Le nuove firme sono state raccolte ai banchetti nei mercati di Loreo (224) e Rovigo (382), e intanto continuano ad arrivare le sottoscrizioni anche all'e-mail del Comitato, comitato.azione.lavoratori@gmail.com. Sostengono l'iniziativa giovani laureati, aziende, operai, commercianti. Il "Sì" alla riconversione e'
arrivato anche da un'agenzia di pratiche auto.
Nonostante lo stop del Consiglio di Stato, l'obiettivo da raggiungere resta l'apertura dei cantieri. Si legge nelle mail: "Vi sostengo perche' questo territorio ha bisogno di lavoro". "Spero che la situazione cambi e si risolva tutto al meglio. Io aderisco al vostro comitato come abitante del Polesine e come speranza per un mio futuro".
"Il progetto di riconversione e' fondamentale per rilanciare il nostro territorio, dal punto di vista economico e professionale, soprattutto per il futuro dei nostri giovani e delle nostre famiglie, che mai come in questo momento hanno bisogno di lavorare". Per la riconversione a carbone "pulito", la manifestazione organizzata oggi a Venezia da Cgil, Cisl e Uil regionali, dai sindacati di categoria Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uilcem-Uil e dalle Rsu della Centrale Enel di Porto Tolle, ha raccolto cinquecento persone tra lavoratori della Centrale Enel di Porto Tolle e delle aziende dell'indotto.
Il corteo ha sfilato in Campo San Toma' lungo il tratto di fondamenta che porta a Palazzo Balbi, dove una delegazione sindacale e amministratori locali hanno incontrato il governatore del Veneto, Luca Zaia, per cercare una soluzione unitaria allo stop della riconversione a carbone.
arrivato anche da un'agenzia di pratiche auto.
Nonostante lo stop del Consiglio di Stato, l'obiettivo da raggiungere resta l'apertura dei cantieri. Si legge nelle mail: "Vi sostengo perche' questo territorio ha bisogno di lavoro". "Spero che la situazione cambi e si risolva tutto al meglio. Io aderisco al vostro comitato come abitante del Polesine e come speranza per un mio futuro".
"Il progetto di riconversione e' fondamentale per rilanciare il nostro territorio, dal punto di vista economico e professionale, soprattutto per il futuro dei nostri giovani e delle nostre famiglie, che mai come in questo momento hanno bisogno di lavorare". Per la riconversione a carbone "pulito", la manifestazione organizzata oggi a Venezia da Cgil, Cisl e Uil regionali, dai sindacati di categoria Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uilcem-Uil e dalle Rsu della Centrale Enel di Porto Tolle, ha raccolto cinquecento persone tra lavoratori della Centrale Enel di Porto Tolle e delle aziende dell'indotto.
Il corteo ha sfilato in Campo San Toma' lungo il tratto di fondamenta che porta a Palazzo Balbi, dove una delegazione sindacale e amministratori locali hanno incontrato il governatore del Veneto, Luca Zaia, per cercare una soluzione unitaria allo stop della riconversione a carbone.
martedì 7 giugno 2011
HANNO FIRMATO ANCHE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO LUCA ZAIA E EMMA MARCEGAGLIA
All'assemblea generale di Confindustria Venezia abbiamo manifestato con i dipendenti delle aziende dell'indotto, circa 30 persone, in rappresentanza del Comitato Lavoratori, delle ditte Florsystem, Isolfin, Riva e Mariani group e delle aziende del Consorzio Porto Tolle.
Abbiamo incontrato la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, il governatore del Veneto, Luca Zaia, e il presidente di Confindustria Venezia, Luigi Brugnaro, che hanno sottoscritto l’appello del Comitato Lavoratori a sostenere il lavoro in provincia di Rovigo.All'esterno del Teatro Toniolo, abbiamo esposto lo striscione "Sì al lavoro, Sì al carbone pulito", che ha accompagnato il passaggio in Piazzetta Cesare Battisti del governatore Zaia, e poco dopo della presidente Marcegaglia. Fiori della Florsystem sono stati sistemati al tavolo dei relatori al Teatro Toniolo e sono stati consegnati come omaggio alla presidente di Confindustria, per testimoniare la crisi di una delle aziende dell’indotto. L’azienda florovivaistica di Polesine Camerini ricaverebbe dalla riconversione a carbone il calore necessario a riscaldare le proprie serre. Nei 6 anni di iter autorizzativo, conclusi con lo stop del Consiglio di Stato, la Florsystem ha dovuto continuare a utilizzare gasolio per il riscaldamento, e i maggiori costi hanno marginalizzato i profitti e bloccato gli investimenti. Era stato previsto, infatti, un ampliamento di 30.000 metri quadri di serre, che avrebbe portato a raddoppiare il personale.
La situazione dell’azienda florovivaistica e’ solo un esempio. In vista dell'apertura del cantiere, attesa tra ottobre e dicembre 2011, erano gia' state qualificate 400 aziende e indette 52 gare d'appalto, per un valore di 1,8 miliardi di euro, su un investimento complessivo di 2,5 miliardi. Solo il Consorzio Polesine, una delle associazioni di imprese in gara per gli appalti, conta circa 1.000 dipendenti. "Dopo lo stop del Consiglio di Stato al progetto di riconversione a carbone ci sentiamo mancare il terreno sotto i piedi. Viviamo l'angoscia di non sapere quale sara' il nostro futuro e questa e' una beffa, perche' l'investimento di Enel a Porto Tolle aprirebbe il piu' grande cantiere in Italia", abbiamo spiegato ai giornalisti. Per raccontare il momento abbiamo ricordato le parole di Benedetto XVI: "Il Papa ha detto che il lavoro aiuta ad essere piu' vicini a Dio e agli altri. Noi, adesso, siamo soli". L'assemblea di Confindustria Venezia ha espresso solidarietà ai lavoratori. Prima dell’inizio della parte pubblica dell’assemblea, avevano sottoscritto la petizione, tra gli altri, anche il vicepresidente dell’associazione degli industriali veneziani, Vincenzo Marinese, Paolo Cavaletto del Consiglio direttivo di Confindustria Venezia e i componenti della Giunta Davino De Poli, Marco Riva e Roberto Minicuci.Insieme alle sottoscrizioni inviate all'e-mail del Comitato, comitato.azione.lavoratori@gmail.com, le firme raccolte oggi hanno portato la petizione a toccare quota 4.200. Al termine saranno consegnate al governo e alle istituzioni regionali.
Domani è in programma una nuova manifestazione a Palazzo Balbi, indetta dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil regionali, dai sindacati di categoria Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uilcem-Uil e dalle Rsu della Centrale Enel di Porto Tolle. L'iniziativa e' in concomitanza con la seduta della giunta della Regione Veneto, in programma alle 11.30. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali chiedono di incontrare il presidente Luca Zaia e gli assessori regionali.
domenica 5 giugno 2011
THE KING OF POP - FOTO DELLO SPETTACOLO DI SABATO 04 GIUGNO
sabato 4 giugno 2011
A TAGLIO DI PO 300 FIRME PER LA RICONVERSIONE A CARBONE. CON LE ADESIONI NEL WEB SUPERATA QUOTA 4.000
"Sono senza lavoro. Voglio firmare".
Giovani disoccupati e cassaintegrati raccontano con poche parole la loro condizione, e il resto lo aggiungono con una firma. Oggi ha ricevuto quasi 300 adesioni (295), raccolte al mercato di Taglio di Po, l'appello a sostenere il lavoro in Polesine e la riconversione a carbone della Centrale Enel di Porto Tolle, che il Comitato Lavoratori ha lanciato sabato scorso, in collaborazione con le organizzazioni
sindacali Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil. Sommate le adesioni inviate alla posta elettronica del Comitato, ad oggi le sottoscrizioni superano quota 4.000.
Anche il vicesindaco di Taglio di Po, Layla Marangoni, ha firmato l'appello e al banchetto in Piazza IV Novembre ha espresso solidarietà ai lavoratori, rappresentati da Franco Cattozzo e Mauro Sponton.
Giovani disoccupati e cassaintegrati raccontano con poche parole la loro condizione, e il resto lo aggiungono con una firma. Oggi ha ricevuto quasi 300 adesioni (295), raccolte al mercato di Taglio di Po, l'appello a sostenere il lavoro in Polesine e la riconversione a carbone della Centrale Enel di Porto Tolle, che il Comitato Lavoratori ha lanciato sabato scorso, in collaborazione con le organizzazioni
sindacali Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil. Sommate le adesioni inviate alla posta elettronica del Comitato, ad oggi le sottoscrizioni superano quota 4.000.
Anche il vicesindaco di Taglio di Po, Layla Marangoni, ha firmato l'appello e al banchetto in Piazza IV Novembre ha espresso solidarietà ai lavoratori, rappresentati da Franco Cattozzo e Mauro Sponton.
venerdì 3 giugno 2011
MERCOLEDì 01 GIUGNO RACCOLTA FIRME PER IL SOSTEGNO AL LAVORO IN POLESINE
CENTRALE ENEL PORTO TOLLE - SUPERATE 3.500 FIRME PER RICONVERSIONE A CARBONE
La Festa della Repubblica è passata a Porto
Tolle con giovani e anziani in fila per firmare la petizione "Sostieni
il lavoro in Polesine". I lavoratori della Centrale Enel, in
collaborazione con le organizzazioni sindacali Filctem-Cgil,
Flaei-Cisl e Uilcem-Uil, hanno raccolto circa 1.100 firme (1.118) al
mercato di Ca' Tiepolo, nel centro di Porto Tolle.
In cinque giorni, sono già oltre 3.550 persone (3.582) che hanno
sottoscritto l'appello a non fermare il progetto di riconversione a
carbone "pulito", bloccato dopo un ricorso accolto dal Consiglio di
Stato. "Gli anziani - raccontano Andrea Mancin e Roberto Carnemolla
del Comitato Lavoratori - ci dicono di continuare perchè la centrale
Enel è una delle poche risorse rimaste. Hanno visto chiudere gli
zuccherifici, l'ultimo grande cantiere è stato il Passante di Mestre,
e poi il lavoro è finito". Sperano di non vedere i figli trasferirsi.
"Senza la centrale ci chiedono dove deve andare la gente a lavorare".
Poi ci sono anziani che ce l'hanno con gli ambientalisti.
Ricordano che qui si e' lavorato nei canali per la bonifica del Delta,
e che loro sanno bene il valore dell'ambiente, perche' prima qui non
c'era niente.
La speranza dei giovani è di restare nel territorio dove sono
cresciuti, lavorando nel cantiere di riconversione e nella nuova
centrale: "Sono nato qui, mi piace viverci ed è qui che voglio
lavorare".
Iscriviti a:
Post (Atom)