I rappresentanti delle Rsu della Centrale Enel di Porto Tolle, Gabriele Feggi e Dalmazio Passarella, hanno consegnato oggi al presidente della 2. Commissione consiliare della Regione Veneto, Andrea Bassi, le firme della petizione "Sostieni il lavoro in Polesine", che chiede la riconversione a carbone "pulito"
della Centrale Enel di Porto Tolle. Le adesioni dal 28 maggio al 26 giugno sono 10.408. Sono state raccolte con i banchetti organizzati ai mercati, nei paesi e alle sagre, dal Comitato lavoratori della centrale in collaborazione con i sindacati Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil, nonche' via e-mail e tramite i social network che sono stati attivati. La petizione adesso e' nelle mani del presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato, e di tutti i gruppi consiliari, che da domani saranno impegnati a esaminare la proposta di modifica dell'articolo 30 della legge istitutiva del Parco del Delta del Po.
La proposta di legge consente la conversione a carbone o altro combustibile solido di impianti gia' esistenti nell’ambito del territorio dei comuni interessati dal Parco, a condizione di assicurare l'abbattimento delle emissioni di almeno il 50 per cento rispetto ai limiti previsti dal decreto legislativo 152/2006, contenente le norme in materia ambientale per i grandi impianti di combustione. "Speriamo che il lavoro dei consiglieri regionali sia attento e veloce, perche' l'iter necessario all'apertura del cantiere di riconversione possa concludersi in breve tempo", affermano i delegati delle Rsu Gabriele Feggi e Dalmazio Passarella, che oggi hanno rappresentato i lavoratori della Centrale Enel.
"I si' alla riconversione a carbone manifestati da oltre 10.000 persone ai banchetti e via e-mail – spiega Passarella – testimoniano che questo progetto e' fortemente voluto e atteso dal territorio polesano.
Speriamo che questo sostegno dia un contributo decisivo al progetto, che oggi e' sospeso insieme al nostro futuro". "Proprio oggi – continuano Feggi e Passarella – e' stato ufficializzato il collocamento di circa 80 lavoratori di Porto Tolle in altre strutture: Genova, Civitavecchia, Brindisi, Fusina e Marghera".
Aspettando la riconversione, l'organico della Centrale di Polesine Camerini si e' ridotto negli anni a "49 turnisti, 65 manutentori e, contando gli amministrativi, complessivamente a 150 persone". "Nel 1995, quand'ero stato assunto e la centrale funzionava a pieno carico – ricorda Passarella – l'organico Enel contava 420 occupati". "Siamo preoccupati – concludono i rappresentanti delle Rsu – anche per l'indotto, che si e' ridotto da circa 250 occupati a dare lavoro soltanto a 30 persone, con un possibile ulteriore taglio dei posti se il cantiere non aprira' presto, perche' i contratti sono in scadenza". “La riconversione – ricordano Feggi e Passarella – impiegherebbe in cantiere fino a 3.500 persone e, con la nuova centrale a carbone in esercizio ci sarebbero 1.000 posti di lavoro permanenti, tra diretti e indotto”.
Nessun commento:
Posta un commento